Lo scultore Aldo Rontini vive e lavora a Faenza. Si dedica nella propria opera a un tema per molti secoli centrale nella scultura italiana, il corpo nudo in posizione di riposo. Il suo sviluppo parte negli anni da forme piatte che richiamano la ceramica funzionale ma negano tuttavia la funzionalità. Da queste egli lascia ergersi in rilievo corpi e visi divenuti liberamente nello spazio scultura a tutto tondo. Le sue sculture rinunciano alla smaltatura privilegiando l’impronta della terra. Il torso, la concentrazione su quelle forme del busto ove il corpo appare come prezioso recipiente, è l’aspetto che maggiormente lo attrae. La pelle diviene una veste, la cui superficie viene modulata. La relazione giocosa ed innovativa con questo tema centrale ed il senso della bellezza motivato dall’ eros, pervade le sue opere che vanno viste sullo sfondo di una lunga tradizione mediale ed iconografica in continuo rinnovamento. Aldo Rontini è un artista consapevolmente inattuale. Fin dai suoi esordi all’istituto d’Arte per la Ceramica di Faenza ha manifestato predilezioni e attenzioni nei confronti di maestri, allora, ormai quasi dimenticati da una critica superficiale e connivente con le maldestre espressioni di una modernità ceramica – artistica oggi, sempre più in odore di facile pressappochismo. I suoi riferimenti ideali andavano invece, senza eccessivi consensi e manifeste incomprensioni, ai grandi scultori del Novecento italiano tra le due guerre, Domenico Rambelli, Arturo Martini, e Angelo Biancini, e via via fino alla scultura barocca e rinascimentale, con qualche affondo anche nell’arte classica.